2-7 febbraio 2024: LAPPEASUANDO E WILD CAMP
breve racconto di un avventura in Lapponia…questa volta in compagnia!
PERCHÈ ANDARE O RITORNARE IN LAPPONIA? Può sembrare un cliché, o un banalità, ma per me il nord ha un richiamo difficile da descrivere e che sia in estate o in inverno trovo sempre piacere a passare dei momenti immersa nella natura Lappone. Trovo che ci sia un’energia difficile da descrivere a parole, che ti si attacca addosso e appena te ne vai ti fa venire la malinconia. Che siano i particolari giochi di luce che in inverno si traducono in un’alba e tramonto continui o che sia la carenza delle ore di luce, dove la penombra e il buio ti avvolgono totalmente coccolandoti, in contrasto con le 24 ore continue di luce estiva, che donano energia in esubero….non lo so…ma credo ci siano una tranquillità e un ritmo altamente calmanti e rigeneranti al nord.
Questa ultima avventura è in parte qualcosa di già fatto, ma questa volta abbiamo il piacere di condividerla con Laura e Romeo. Per Romeo è la prima esperienza in assoluto in Lapponia.
Il progetto di viaggio consiste nel volare da Zurigo a Kiruna per poi dormire la prima notte a Lappeasuando (un discreto hotel che ha l’allevamento di cani da slitta e che fa da base per i tour) e poi fare tre notti al wild camp. Ogni giorno lo passiamo girovagando con le nostre slitte e i cani nelle pianure della Lapponia.
2 febbraio 2024: il viaggio
ticino-zurigo-stoccolma-kiruna-lappeasuando hotel
Dopo aver viaggiato e volato con tranquillità arriviamo a Kiruna troviamo l’autista che in un’ora di strada ci porta direttamente al Lappeasuando hotel, e dove, malgrado l’ora tarda, troviamo la cena pronta ad aspettarci. Mangiamo, prendiamo le camere e andiamo a dormire, perché domani inizia la vera avventura.
3 febbraio 2024: primo giorno con i cani
alla scoperta del wild camp e avventura col botto
Ci alziamo con calma, facciamo colazione e alle 10.00 prendiamo tutto il materiale necessario per i giorni seguenti (tute integrali, scarponi e guanti di qualità, per proteggerci bene dal freddo). Una volta ritirato il materiale andiamo dai cani e attendiamo che le slitte vengano preparate. La nostra guida per il primo giorno è Therese, una giovane studentessa di microbiologia. Teresa, alla sua prima stagione in Lapponia, con la sua motoslitta, guiderà noi e i cani attraverso il paesaggio innevato.
Questa volta non sarà una guida professionista a seguirci, quindi veniamo responsabilizzati meno sulla gestione delle slitte e dei cani, inoltre le mute dei cani sono abbastanza eterogenee: con noi abbiamo alcuni cani giovani e altri invece a fine carriera, quindi più lenti, ma ancora ben resistenti sull’arco della giornata. Dopo averci assegnato i posti all’interno della carovana e dato due istruzioni al volo partiamo! Dopo un’ora di strada ci fermiamo per il pranzo a ridosso del fiume ghiacciato. Lì troviamo un piccolo gruppo che viaggia con le motoslitte e che ha già preparato il buco dove possiamo accendere il fuoco e scaldare il pranzo. Chiacchieriamo con gli altri ospiti dell’hotel che scopriamo essere svizzeri.
Bene, siamo pronti a riprendere il nostro tour, ma succede un tafferuglio trai cani e due cani di Laura si azzuffano fino a ferirsi in modo importante, non siamo quindi in condizioni di poter proseguire con le nostre mute. Dobbiamo attendere che ci portino una nuova coppia di cani per sostituire il ferito e il litigioso. Attendiamo un’ora abbondante e non arriva nessuno…dopo un po’ ci avvisano che ci sono stati dei problemi con la motoslitta che è cappottata…quindi sono dovuto andare ad aiutarla per liberarsi dalla neve. Dopo due ore di attesa e aver assistito un bellissimo tramonto finalmente arrivano i nuovi cani. Aggiorniamo il team di Laura, indossiamo le pile frontali e partiamo in direzione del wild camp. Dopo circa un ora di slitta, finalmente siamo al wild camp. Orami è buio, anche se sono solo le 16.30, come prima cosa mettiamo i cani nelle cucce e al resto (cena per i cani, ecc) penserà Teresa. Finito con i cani ci sistema nelle nostre “camere”, mentre Teresa accende la stufa e prova a scaldare il locale principale. Ci vengono assegnate due cabin separate, dove abbiamo molto spazio a disposizione, lì troviamo anche i sacchi a pelo e i cuscini. Una volta che ci siamo sistemati chiediamo di accenderci anche la sauna, ma Teresa è un po’ stressata dagli imprevisti della giornata e fatica a tenere il ritmo con tutto quello che c’è da fare.
In attesa che la sauna sia pronta e dell’ora della cena iniziamo a giocare a scala quaranta, così da tenere alto l’ambiente! A un certo punto andiamo a controllare lo stato della sauna che però non si è scaldata abbastanza perché il fuoco è morto velocemente….quindi per stasera rinunciamo.
La cena ci arriva direttamente dall’hotel lappeasuando e ci viene servito del salmone ormai più freddo che tiepido, con purè di carote e verdurine. L’unica fonte di luce sono delle candeline da réchaud e qualche candela più grande….le candele lunghe da candelabro sono finite…vabbè! Il locale si è scaldato bene e noi siamo nel pieno del mood vacanza.
Una volta cenato continuiamo a giocare a carte, mentre Teresa ci saluta e va a dormire.
A un certo punto, dopo una partita infinita a scala quaranta e una super vittoria di Patty, anche noi ci tiriamo assieme e andiamo a dormire. Gli alloggi hanno una bella temperatura e così facciamo una rigenerante dormita.
4 febbraio 2024: secondo giorno
oggi conosciamo Clementine
Al mattino ci alziamo con calma, la colazione è alle 9.00 e l’appuntamento per iniziare a preparare i cani alle 10.00, quindi abbiamo molto tempo a disposizione per prepararci.
Non sarà solo Teresa a farci da guida, ma ogni giorno si darà il cambio con Clementine, quindi dopo aver fatto colazione con Teresa arriva anche Clementine che per oggi sarà la nostra guida (sempre a cavallo di una motoslitta). Clementine è Francese e si guadagna da vivere facendo la guida con i cavalli in giro per il mondo, le ultime stagioni le ha passate in Mongolia. Anche per lei è la prima esperienza in Lapponia.
Aiutiamo tutti a preparare i cani e le slitte e una volta pronti partiamo per una nuova giornata di tour nella Lapponia svedese. Il cielo anche oggi è coperto e nevischia. Le temperature sono molto accettabili (tra i -15° e i -20°) e con il vestiario adeguato il freddo non lo si percepisce.
Durante la notte ha nevicato abbastanza e le piste sono tutte con neve fresca e un po’ troppo molli per i cani. Clementine trova comunque il modo per farci fare un bel giro e a mezzogiorno ci troviamo nello stesso posto del giorno prima (c’è troppa neve fresca ed è sempre un po’ complicato trovare un buon posto dove fermarsi a fare pausa). Accendiamo il fuoco e scaldiamo la zuppa di lenticchie.
Oggi, durante la pausa pranzo, i cani stanno tranquilli e possiamo ripartire senza intoppi. Viaggiamo ancora per più di un’ora e una volta ritornati al wild camp ci organizziamo per la serata. Accendiamo le candele dentro e fuori, facciamo legna e stavolta scaldiamo per bene la sauna. Prepariamo acqua calda per te e caffè e giochiamo ancora un po’ a carte. Io e Laura ci offriamo volontarie per dare da mangiare ai cani, così da dare anche una mano a Clementine nelle mansioni quotidiane.
Una volta che la sauna è pronta ce la godiamo per bene:…sauna, neve fresca, sauna, neve, ecc… e questa routine è un toccasana, ci fa sentire proprio in vacanza!
La cena arriva ancora direttamente dall’hotel e oggi c’è pollo con verdure.
Passiamo la serata tra chiacchiere, birre e carte, dove facciamo un’altra partita infinita a scala quaranta, questa volta vinta da Romeo…haihaiahi…Andy inizia a innervosirsi sul serio!
5 febbraio 2024: terzo giorno
routine da wild camp
Anche la seconda notte al wild camp è tranquilla e rigenerante, anche perché siamo gli unici ospiti che alloggiamo lì. Al mattino possiamo ancora fare senza fretta e ripetiamo la routine del giorno precedente. Clementine si ferma a dare una mano a Teresa finché abbiamo preparato le slitte e possiamo partire. Oggi abbiamo deciso che proviamo a cambiarci le posizioni all’interno della carovana, per vedere se si riesce a rendere più fluida la giornata (alcuni cani sono particolarmente lenti, mentre altri vanno costantemente frenati e Teresa, che è ancora molto giovane e con poca esperienza, è un po’ meno sprint di Clementine). Io finisco direttamente dietro a Teresa, che però tende a fermarsi spesso e ad andare abbastanza piano…al primo stop di controllo le dico che se vuole può andare più veloce, anche perché dobbiamo continuamente frenare i cani…si riparte bene, e ora finalmente viaggiamo un po’ più fluidi…ma a un certo punto Andy, preso da grande slancio, fa una curva a gomito in discesa senza frenare…(peccato non aver immortalato il momento)…ma nelle nostri menti il ricordo viene descritto come un vero lancio a catapulta nelle neve fresca della slitta con su Andy. Teresa, tutta preoccupata, si precipita a soccorrere Andy, mentre noi siamo piegati in due dalle risate! Una volta rimesso in piedi Andy, e aver rassicurato Teresa, partiamo tranquilli per il resto del giro. Anche oggi ritorniamo al solito posto per pranzo…
Oggi incontriamo ancora altri ospiti del lodge, si tratta di una coppia di tedeschi in motoslitta. Pranziamo tutti assieme con una zuppa al curry e latte di cocco scaldata sul fuoco e poi ripartiamo a spasso con i cani. Una volta al wild camp e sistemati i cani scaldiamo la sauna, facciamo merenda e ci godiamo il pomeriggio, ormai è diventata la nuova routine da vacanze.
A un certo punto Teresa sembra essere in difficoltà con il gas della sua camera: la stufa non funziona e inizia a far freddo. Ci chiede se da noi è tutto a posto (e lo è) e allora crede che il problema sia nella stufa, dal momento che è convinta che il sistema di gas sia centralizzato. Le spieghiamo che non è così e che ognuno ha la sua bombola…quindi Romeo la aiuta a controllare lo stato della bombola e conferma che è finito il gas, così chiama all’hotel e dopo un po’ vengono a cambiarle la bombola.
L’ultima cena al wild camp è a base di riso rosso con verdure e una misteriosa salsa all’uovo. Finita la cena giochiamo ancora a carte (ormai siamo passati alle sfide di scopa d’assi) e infine ci tiriamo a letto. Una volta sistemati Romeo bussa alla nostra porta chiedendoci se abbiamo “accidentalmente” rubato dei cuscini…?! No, noi non abbiamo toccato nulla, ma lo riforniamo dei nostri cuscini in esubero, con però un grande punto di domanda…? Chi avrà mai preso i cuscini? Siamo gli unici presenti al camp, com’è possibile che spariscono dei cuscini? In ogni caso dormiamo profondamente e tranquilli.
6 febbraio 2024: quarto giorno
graduale ritorno alla civiltà
Una volta alzati e sistemati ci troviamo a colazione, dove Teresa ci racconta che durante la notte hanno alloggiato delle persone nelle altre cabine perché l’hotel era in overbooking. Sono arrivati ieri sera tardi e sono già ripartiti presto con le motoslitte…ecco ora abbiamo risolto il mistero dei cuscini: chi nel pomeriggio a preparato le camere per i nuovi ospiti ha attinto dai cuscini di Romeo!!
Fatta la colazione prepariamo le nostre cose, mettiamo gli zaini sulla motoslitta e prepariamo i cani. Oggi la Lapponia ci offre un cielo sereno e -30° che ci permette di “sfrecciare” con i cani attraverso la foresta con la luce magica del mattino. In mezz’ora siamo al campo base, dove con calma salutiamo i cani e li sistemiamo nelle loro cucce. Prima di ridare l’attrezzatura andiamo anche a coccolare i cuccioli dell’allevamento. Una volta finite con le coccole e le poche foto (oggi fa troppo freddo e i telefoni faticano a tenere il passo) andiamo a farci un caffè al ristorante dell’hotel, dove ridiamo anche le tute e le scarpe. Lì incontriamo il gruppo che per metà ha alloggiato al wild camp durante la notte. Si tratta di un gruppo di spagnoli e italiani, un po’ agitati e un po’ preoccupati per quello che li aspetterà nei giorni a seguire. Proviamo a rassicurarli e gli diamo parte della nostra attrezzatura (scarponi della misura giusta e guanti caldi). Il gruppo parte per la pesca (si fa per dire) sul ghiaccio e noi ci gustiamo una tazza di caffè caldo.
Nel frattempo conosciamo anche Åsa (la persona con cui ho organizzato il viaggio e che ho sempre solo sentito via mail) che vuole avere un feed back sul viaggio (dal momento che è il primo anno che gestiscono il Lappeasuando Hotel e il wild camp). Finite le recensioni con Åsa saldiamo i conti delle birre e salutiamo Lappeasuando e i suoi cani…perché il nostro trasporto per Kiruna è pronto. In un’ora di strada siamo al nostro hotel a Kiruna. Il viaggio è piacevole, anche perché la giornata è serena e tutto il paesaggio attorno sembra imprigionato in una bolla di gelo.
Una volta arrivati a Kiruna facciamo il check in, prendiamo le camere e andiamo a cercare un posto dove mangiare. La scelta è abbastanza ridotta, dal momento che Kiruna, attualmente, è più simile a una città fantasma che a una vera città (a causa della miniera di ferro che sta spostando e ricostruendo tutta la città a 3km di distanza). Optiamo per il Thai & Grill dove mangiamo discretamente. Nel mentre prenotiamo già un tavolo per cena nell’unico pub di Kiruna. Rientriamo all’hotel e finalmente ci facciamo un doccione. Laura e Romeo provano la sauna, che però non raggiunge minimamente delle temperature accettabili, mentre io faccio una pennichella e Andy si rilassa. Nel tardo pomeriggio intavoliamo ancora una partita di scopa e nel mentre una turista spagnola ci segnala che oggi è il giorno nazionale Sami e che nella chiesa di Kiruna, alle 19.00, fanno un concerto Sami della durata circa di un’ora. Riflettiamo un attimo sul da farsi e decidiamo che è un’occasione da non farsi sfuggire, quindi ci prepariamo e andiamo in chiesa. Una volta arrivati alla chiesa ci fanno entrare ammonendoci che dobbiamo spegnere i telefoni e che non possiamo uscire prima della fine del concerto, anche perché il concerto è in diretta sulla televisione nazionale svedese.
Durante tutta l’ora si alternano a cantare un coro Sami, un rapper e un vocalista…tutto in stile Sami…singolare e carino sono due aggettivi che potrebbero descrivere il concerto, che però non era coinvolgente o accattivante!
Alle 20.00 in punto schizziamo fuori dalla chiesa per andare a cena al pub! Ci gustiamo la cena e continuano a controllare la probabilità di avvistare l’aurora boreale, senza però aver successo. Siamo indecisi se prendere un taxi per farci portare in periferia o se andare a dormire. Non siamo completamente convinti di prendere un taxi, così rientriamo all’hotel e prima di andare a letto proseguiamo la nostra partita a carte. Alla fine della partita sembra esserci un avvistamento di aurora boreale a Kiruna, quindi ci catapultiamo di fuori per cercala e vaghiamo per un po’ nel centro di Kiruna senza vedere l’aurora e nemmeno più un taxi. Infreddoliti e scornati torniamo in hotel e andiamo a letto.
7 febbraio 2024: ultimo giorno di vacanza
si torna a casa
L’ultimo giorno della nostra vacanza si svolge così: colazione all’hotel, check out, taxi che alle 9.30 ci porta all’aeroporto, volo da Kiruna a Stoccolma. Pranzo e relax al aeroporto di Stoccolma e volo per Zurigo. Ritorno al caldo del Ticino.
In aeroporto a Stoccolma giochiamo ancora una volta a carte, dove io e Laura incassiamo l’ennesima sconfitta…per il resto non c’è nulla di particolare da segnalare.