...in cucina e non solo

Groenlandia

18-28 luglio 2023: alla scoperta della Groenlandia

un viaggio di pesca ai confini della civiltà, senza rete telefonica e senza elettricità…

Quest’anno è il secondo viaggio (sempre in direzione nord) nel giro di poco tempo. Non è nostra abitudine fare viaggi così “impegnativi” in tempi ravvicinati, ma crediamo che cogliere le occasioni e vivere appieno la vita sia una buona e sana abitudine…quindi stiamo di nuovo preparando la valigia per un viaggio di pesca organizzato della durata di 10 giorni in Groenlandia. Il viaggio sarà così suddiviso:

  • volo Zurigo- Copenhagen
  • pernottamento a Copenhagen
  • trasferta in aereo a Kangerlussuaq (aeroporto internazionale della Groenlandia, vicino alla capitale Nuuk)
  • volo interno per Sissimiut con pernottamento in Hotel
  • trasferta al Napiarrisat Camp con la nave
  • soggiorno wild e pesca sfrenata al salmerio artico per 7 giorni
  • rientro con la stessa modalità dell’andata

La Groenlandia (che significa terra verde) ha una dimensione di 2’266’00’ km2 per una popolazione di 56’400 abitanti. Si tratta della più grande isola non continentale al mondo ed è la terza area più grande del Nord America. Come le Isole Faroe appartiene al regno di Danimarca (ma tuttavia non fa parte dell’Unione Europea). Il territorio è caratterizzato da una grande calotta glaciale che inizia appena i fiordi (che costituiscono tutto il perimetro dell’isola) lasciano il posto alla terra ferma. Quasi tutte le città si trovano su fiordi e isolotti, e la peculiarità del territorio fa si che è molto difficile avere una rete viaria adeguata. Le strade sono pochissime e la ferrovia non esiste. Tutti gli spostamenti avvengono via mare o con l’aereo.

18 luglio 2023:

prima parte del viaggio

Dopo esserci alzati presto per far rendere la mattina a livello lavorativo alle 13.00 prendiamo il treno per l’aeroporto di Zurigo. In tutta serenità (non si dice mica: viaggio in treno, viaggio sereno?) e con ampio margine sul volo serale che ci porterà a Copenhagen, arriviamo in aeroporto. Come prima cosa facciamo l’imbarco dei bagagli e poi ci fermiamo in una caffetteria così che Andy può ancora lavorare un po’ (c’è sempre qualche riunione da seguire o altro da fare). Dopo l’ultima conferenza telefonica della giornata andiamo a fare i controlli di sicurezza così da aver sbrigato anche tutte le incombenze necessarie prima del volo. Passati i controlli (che per fortuna vanno veloci) passeggiamo un po’ in aeroporto e poi decidiamo di mangiare qualcosa per cena. Scegliamo un ristorante asiatico e ordiniamo sushi e momos. Mentre attendiamo la cena Andy riceve ancora una telefonata importante di lavoro…e quindi sta al telefono per ancora 15 minuti…

Finita la cena attendiamo il Gate di imbarco e in un attimo siamo sull’aereo. Il volo è calmo e vicino a noi c’è seduta una bambina appenzellese che viaggia da sola per raggiungere il papà Danese. Alle 22.10 siamo a Copenhagen, attendiamo giusto un attimo per il ritiro i bagagli e dopo una breve passeggiata siamo in Hotel.

19 luglio 2023:

verso la groenlandia

Alle 6.00 siamo già in piedi, ci sistemiamo, facciamo il check-out e alle 6.25 siamo in aeroporto a fare il check-in per i voli con destinazione Sissimiut, imbarchiamo di nuovo i bagagli e alle 7.00 conosciamo la nostra guida Omar e gli altri componenti del gruppo. Omar è un italiano che vive da 10 anni in Danimarca e il suol lavoro è fare la guida di pesca, gli altri componenti del gruppo sono: 3 italiani (tra cui il “cuoco” per i prossimi 7 giorni), due francesi (di cui uno di 80 anni), due inglesi e due tedeschi…sembra una barzelletta, ma questo è il gruppo…! Passiamo i controlli di sicurezza, facciamo colazione a base di uova alla benedict e burritos e alle 9.00 prendiamo il volo con destinazione Kangerlussuaq.

In 4 ore e 40 atterriamo, l’aeroporto di Kangerlussuaq è decisamente picciolo, con due Gate, una caffetteria e piccola area controlli solo per i voli fuori dalla Groenlandia. Il tempo è mite (19 gradi), senza vento e con un velo di sole. Attendiamo due ore per il volo che ci porta a Sissimiut (nel nostro caso il volo è stato puntuale, ma spesso per problemi legati alla nebbia i voli vengo ritardati, spostati o cancellati…senza preavviso). Come se dovessimo salire su un autobus prendiamo il piccolo aereo (35 posti) e in 20 minuti siamo a Sissimiut, lì siamo accolti da nebbiolina umida e 11°.

Ritiriamo velocemente i nostri bagagli e l’autista ci porta rapidamente all’hotel dove alloggeremo stanotte. Ritiriamo le camere e poi siamo liberi fino a sera.

Dato che abbiamo 4h di fuso orario, sono solo le 13.00 quando arriviamo in albergo…la giornata è ancora lunga. Usciamo a fare un giretto per il centro (Sissimiut è la seconda città più grande dopo la capitale Nuuk), buttiamo un occhio in pescheria (dove c’è carne di balena,…) e scendiamo fino al porto e al ritorno ci fermiamo al supermercato per fare scorta di snack per i prossimi giorni.

Ceniamo tutti assieme all’hotel con un buonissimo piatto di gamberetti artici, granchio, merluzzo impanato e capesante fritte.

20 luglio 2023:

trasferta al Camp Napiarrisat

Ritrovo ore 8.30 che significa sveglia alle 6.00, preparare le ultime cose, fare colazione e via all’avventura. Un po’ dopo le 8.30 vengono a prenderci con un pulmino e come prima cosa carichiamo tutti i bagagli (che dopo la spesa di ieri sono aumentati di volume) e le provviste che ci sono state fornite per tutta la settimana. Non ci stiamo tutti in una volta sola nel minivan, quindi iniziamo con il primo viaggio, dove carichiamo tutto le cose più pesanti e, mentre l’autista torna a prendere il resto del gruppo (e i piccoli bagagli), noi iniziamo a caricare la barca che ci porterà al camp.

Andy, Steve, Damien, Sandro, Patty, Peter, Paolo, Omar, Olly, Eugenio e Bernard (sullo sfondo il capitano)

Una volta caricata la barca, salpiamo gli ormeggi, ma prima ci fermiamo a far benzina…ora si che possiamo partire! Il nostro capitano è Inuit ed è accompagnato da sua figlia, la navigazione verso il camp dura circa un’ora e mezza. Facciamo una breve tappa al camp sud per consegnare un bagaglio che era stato perso durante il volo di arrivo, e poi proseguiamo tranquilli lungo la costa, facendo zig zag tra gli scogli che caratterizzano i fiordi. Durante la navigazione non piove, vediamo anche un raggio di sole. Una volta che siamo quasi in fondo al fiordo (che ha un fondale molto basso malgrado l’alta marea) ci fermiamo al largo per scaricare i bagagli su una barchetta che ci porterà fino a riva. Facciamo il passaggio di tutta la merce e anche questa volta sono necessari due turni per portare tutti e tutto a riva. Per ottimizzare le risorse ed evitare viaggi a vuoto, dopo aver scaricato il primo nostro viaggio, il gruppo di francesi che è stato al Camp la settimana prima di noi, carica le sue cose e viene già trasferito alla barca, per il rientro a Sissimiut.

Nel mentre inizia a piovigginare, ma noi dobbiamo portare tutto al Camp, che dista 200 metri dalla riva. Impieghiamo un po’ a scaricare trasferire bagagli e provviste al camp, anche perchè il terreno è molto umido e accidentato e bisogno passare una piccola collina per raggiungerlo. Una volta che ci siamo “sistemati” Omar fa un piccolo debrifing dove ci spiega le regole basilari per la buona riuscita di questa esperienza (dove andare a pescare, gestione degli spazi, ecc). Ormai sono le 13.00 passate, facciamo un pranzo a base di Wasa (crackers) e poi ci prepariamo per andare a pescare. Indossiamo waders e scarponi adeguati, indumenti caldi e impermeabili, per poter affrontare la pioggia che non accenna a smettere.

Andy pesca fino alle 17.00 circa, dopodiché ci ritiriamo nella tenda comune, dove chiacchieriamo un po’ con Omar e Sandro (il nostro cuoco per i prossimi giorni) e aiutiamo per la cena. Oggi, dal momento che praticamente abbiamo saltato il pranzo, si cena un po’ presto e verso le 18.30 ci viene servito del risotto bianco ai gamberetti.

Finita la cena sembrerebbe che abbia cessato di piovere…quindi ci rivestiamo adeguatamente e via verso il fiume a pescare…questa volta Andy opta principalmente per la canna da spinning (invece della mosca), che gli da maggiori soddisfazioni, peschiamo fino alle 23.00 circa, dopodiché dobbiamo sistemare un attimo la tenda, i letti ecc…che sono umidi (per non dire fradici) a causa della pioggia incessante delle tre settimane precedenti. Infatti il Camp è stato montato tre settimane fa e da allora sembrerebbe mai aver smesso veramente di piovere. Infatti il terreno è evidentemente zuppo d’acqua e le tende iniziano a dare segni di difficoltà a restare impermeabili. Copriamo i materassini con un telo verde impermeabile per evitare di bagnare i sacchi a pelo e a terra mettiamo un sacco della spazzatura per avere un angoli asciutto dove mettere i piedi.

21 luglio 2023:

…ambientazione e pesca

Dopo aver passato una notte tiepida e tranquilla ci svegliamo con il rumore del vento sulle tende. Alle 7.30 siamo a fare colazione e la meteo promette una giornata di vento forte e forse ancora pioggia. Alle 8.00 siamo già sul sentiero verso la cascata, e mentre camminiamo inizia a piovere…ormai questa è la Groenlandia, e quindi possiamo solo coprirci adeguatamente a iniziare a pescare. Oggi Andy opta ancora per la canna da spinning, dato il vento forte che rende la pesca a mosca difficile e poco stimolante. Ci avviciniamo alla cascata e iniziamo a pescare…i salmerini sembrano particolarmente affamati e combattivi, quindi un divertimento per chi pesca.

Malgrado la pioggia e il vento proseguiamo con la pesca e continuiamo a risalire il fiume. Andy si diverte con delle belle catture (alcuni salmerini sono belli grossi mentre altri presentato dei colori stupendi). La pioggia si calma, mentre il vento aumenta di intensità e il cielo resta nuvoloso e nebbioso…ma il fiume da belle soddisfazioni e quindi si continua pescare malgrado la temperatura del vento artica. Poco dopo mezzogiorno ci fermiamo, al riparo dal vento (si fa per dire dal momento che siamo accovacciati dietro a un sasso), e mentre mangiamo un panino ci scaldiamo bevendo acqua calda, dopodiché riprendiamo a pescare. Oggi provo anch’io a fare qualche lancio e riesco a prendere un salmerino da sola (purtroppo niente foto perché era troppo freddo per pensare di tenere il pesce in mano!). Verso le 16.00 ritorniamo al Camp, dove facciamo merenda e ci scaldiamo. Tra una chiacchiera e l’altra e due parole crociate tiriamo l’ora di cena. Nel frattempo conosciamo anche il “leggendario” Boo (il proprietario della riserva, nonché della società che organizza il tour di pesca e dell’hotel dove abbiamo dormito a Sissimiut) che è venuto a portarci un nuovo generatore (eh già…il primo giorno, oltre aver trovato le tende zuppe di acqua e allagate siamo restati con il generatore rotto), un po’ di dado Knorr (sembra che oggigiorno non si possa cucinare senza…) e della carta da cucina che torna molto comodo con questa umidità.

Boo è leggendario, in quanto appare proprio con un vero vichingo…con una stretta di mano decisamente poderosa e un’altezza di tutto rispetto. Stasera il menu prevede minestrone liofilizzato Knorr e stufato di caribù cacciato dai cacciatori locali. La serata si conclude in chiacchiere tra pescatori e le classiche “diatribe” tra pesca a spinning e pesca a mosca. In tutto quel chiacchiericcio si conclude che Omar deve insegnarmi a pescare a mosca, per evitare di farmi diventare una spinner…nei prossimi giorni vedremo cosa accadrà.

22 luglio 2023:

l’avventura continua

Dopo una calda dormita (grazie ai giusti strati di vestiti e al vento che si è calmato) ci svegliamo alle 5.00 che ricomincia a piovere. Andy si è svegliato con l’idea di andare a pescare, ma data la pioggia battente desiste e ritorna a dormire. Alle 8.00 ci svegliamo che ha smesso di piovere, ma con la tenda si nuovo parzialmente allagata….la situazione purtroppo resta in equilibrio precario perchè le tende sono troppo zuppe e non fanno in tempo ad asciugare, oltre alla condensa che inevitabilmente si forma dai nostri copri e dall’acqua già presente all’interno della tenda. Facciamo colazione e ognuno racconta lo stato della propria tenda e le strategie attuate per ridurre al mino i disagi…per fortuna al momento ancora nulla di drammatico. Il tempo sembra in ogni caso aprirsi e da quanto ieri ci ha detto Boo dovrebbe arrivare il bello e calmarsi anche il vento.

Dopo colazione partiamo con calma lungo il fiume, mentre Andy inizia a pescare nella parte più bassa (vicino al mare) io aspetto ancora un attimo prima di avviarmi e ne approfitto per leggere un po’. Dopo mezzoretta ci incontriamo sul fiume, poco più sopra del camp, e tra una pescata e l’altra risaliamo lungo il fiume. Il cielo verso il mare si è aperto, mentre le nuvole restano attorno alle montagne…man mano che il cielo si apre si alza anche il vento.

Arriviamo alla cascata, pranziamo con un panino e dei cracker e poi andiamo oltre, fino all’ansa del fiume dove siamo arrivati ieri. Non piove, ma il vento è ancora più forte di ieri. Saranno ormai le 15.00 quando lentamente decidiamo di ritornare al camp, il vento è davvero freddo e stancante, l’unico vantaggio è con non ci sono zanzare a dar fastidio (consoliamoci così). Arrivati al Camp, data la meteo favorevole, approfittiamo per appendere il waders all’esterno e dare una sistemata alla nostra tenda deposito, che è piena di fango e acqua. Finita la pulizia facciamo merenda (con un altro panino) e chiacchieriamo un po’ con Sandro.

Andy a un certo punto decide di fare un pisolino prima di cena, mentre io mi appresto a scrivere il blog. Nel frattempo ha ricominciato a piovere e si è alzato vento forte, obbligandoci così a chiudere velocemente le tende e ritirare quanto steso…e rendendo quasi inutile il lavoro di asciugatura del pavimento…speriamo che le previsioni meteo di Boo siano solo un po’ ritardate e non completamente sbagliate. Ceniamo con del maiale ai peperoni precedentemente preparato dagli Inuit. Le box con le provviste per la settimana sono ricche di carne dei cacciatori, di alcuni pasti già preparati dagli Inuit (come i maiale) e di altre cibarie “interessanti”.

23 luglio 2023:

camminata e pesca ai laghi

Oggi ci svegliamo di buon mattino, con la tenda ancora parzialmente bagnata dalla pioggia di stanotte, ma anche con la speranza di trovare una bella giornata poter camminare fino ai laghi. Facciamo colazione con il caribù e il riso avanzato dai giorni scorsi e data la meteo favorevole, alle 8.30 siamo già in viaggio lungo il fiume.

Il cielo è sereno e il vento non è troppo forte…il fiume è stupendo e i colori della natura iniziano a emergere. Andy non resiste e si ferma a pescare lungo alcuno tratti del fiume finché raggiungiamo il punto dove il fiume va attraversato. Con molta calma e pazienza Andy mi accompagna dall’altra parte del fiume, così da poter continuare il nostro percorso. Una volta guadato il fiume ci spostiamo verso la montagna in modo da evitare il terreno troppo paludoso. Sentieri veri e proprio non ce ne sono e in generale il terreno è molto zolloso e umido o sassoso. Continuiamo la salita fino ai laghi accompagnati dal sole cocente e dalle zanzare che finalmente, data la bella giornata, iniziano a farsi vedere e sentire!

Una volta raggiunto il primo lago io a metà strada, dopo aver camminato 10 km con addosso i waders (il che significa aver fatto la sauna) e con ai piedi gli scarponi anch’essi da waders che mi recano un male tremendo ai piedi) mi fermo e lascio proseguire Andy da solo fino al tratto pescoso del fiume che entra nel lago. Il vento ha tratti si alza un po’ più forte, ma in generale è tranquillo, il cielo è limpido e il sole scalda parecchio. Io mi godo la giornata in riva al lago e Andy si gode la pesca. Mangiamo entrambi i panini che ci siamo preparati (siamo stati previdenti e prima di partire ci siamo preparati due panini a testa ben farciti) e verso le 15.00 Andy viene a recuperarmi e scendiamo a valle verso il Camp. Dopo la lunga pausa i piedi stanno un po’ meglio, anche se nelle gambe ci sono i precedenti 10 km di cammino. Scendiamo con calma, guadiamo ancora una volta il fiume e Andy si ferma ancora un attimo a pescare.

Ora il fiume è piatto (data la mancanza di vento) e Andy cattura un bellissimo salmerino. Rientriamo lungo il fiume fermandoci ancora un po’ a pescare e a fare fotografie, dato che la luce è magnifica e la natura dopo questi giorni di pioggia sembra dare il meglio di se. Alle 19.30 siamo al Camp, stanchi e soddisfatti della giornata. Ceniamo con tutti gli altri (fusilli all’amatriciana e patate con salmerino marinato da Olly), e dopo aver scambiato le solite due chiacchiere con il resto del gruppo andiamo a dormire. Finalmente abbiamo avuto una giornata senza pioggia, e le tende iniziano un pochino ad asciugarsi, anche se l’umidità al loro interno (e in tutte le nostre cose) è ancora notevole.

24 luglio 2023:

giornata di relax e cucina

Dopo una notte ristoratrice, senza pioggia e senza vento ci alziamo alle 8.00, facciamo colazione con uova bacon e la pasta di ieri sera, il salmerino che ha marinato Olly e i fiocchi di avena! Già, la colazione deve essere ricca, così da poter affrontare al meglio la giornata. Omar, Sandro e altri 3 o 4 oggi vanno ai laghi, mentre noi decidiamo di restare tranquilli lungo il fiume. Iniziamo la giornata prendendocela con calma, chiacchierando con Damien (che è restato sul fiume a pescare fino alle 4.00 di stamattina) e Bernard, che oggi ha deciso di prendersi una giornata soft (sia perchè ha più di 80 anni e che ieri ha avuto una giornata intensa, visto che è andato a pescare fino sopra le cascate). Dopo le 9.30 Andy si prepara e va a pescare, mentre io, infine, decido di restare tranquilla al Camp, in modo di permettere ai miei piedi di riprendersi al meglio e poter camminare “decentemente” nei prossimi giorni. Data la bella e ventosa giornata ne approfitto per fare asciugare un po’ i materassini e sistemare due cose nella tenda e nel mentre scrivo anche due righe di questo Blog. La giornata scorre tranquilla con il Camp immerso nella nebbia (si intuisce che più in alto c’è il sole) e con il vento che si alza e abbassa. Alle 15.30 Andy rientra con la canna da pesca rotta, ma comunque soddisfatto delle belle catture fatte in cima al fiume. Oggi ci siamo presi la responsabilità di preparare la cena, dal momento che anche Sandro è andato ai laghi.

Come prima cosa Andy prepara la carne (entrecot di bue muschiato), la pulisce dal grasso e la scotta, per poi infagottarla nella carta alu e lasciarla cuocere lentamente a bagnomaria nell’acqua tiepida (una simulazione in versione Camp della cottura sottovuoto in forno). Nel mentre pelo (o meglio, gratto) le patate e le taglio a spicchi per poi cuocerle e prepararci un super purè (con burro e panna). Come contorno prepariamo anche del coleslow (nelle provviste che ci sono state date in dotazione abbiamo trovato del cabis e delle carote e Andy ha preparato la salsa con Mayo, limone, sale e pepe). La linea per la cena è pronta, ma al camp ci siamo solo io, Andy, Bernard e Peter (che anche lui si è preso una giornata di riposo per un dolore al ginocchio). Alle 20.00 (come da programma) decidiamo di mangiare, poi con calma, a scaglioni e stanchi morti rientrano tutti gli altri dalla lunga e faticosa giornata ai laghi. La cena viene servita a ognuno di loro, che sembrano apprezzare il piatto. Sul tardi andiamo a letto e dormiamo ancora tranquilli.

25 luglio 2023:

pesca, pesca e ancora pesca

La notte è stata ventosa, e ci svegliamo con ancora il Camp immerso nella nebbia e nell’umido. Facciamo colazione e Andy parte subito per andare a pescare sopra la seconda cascata. Io mi fermo al Camp fino alle 11.30 e poi parto alla ricerca di Andy. In poco più di un’ora e mezza trovo Andy intento a pescare sul fiume, lì non c’è nemmeno la nebbia e non tira un alito di vento, ma ovviamente compaiono moscerini e zanzare. Vista la giornata stupenda non c’è nulla da lamentarsi.

Mangiamo lungo il fiume e Andy mi fa prendere due salmerini…è incredibile la forza combattiva che hanno. Io rientro un po’ prima al camp (verso le 17.00), che è ancora immerso nella nebbia e mentre aspetto che Andy rientri (e che la cena sia pronta) leggo ancora un po’ e faccio due chiacchiere con Olly, che sta filettando i pesci che ha preso per la cena di oggi. Alle 19.30 ceniamo tutti assieme con il salmerino, patate e carote…una vera delizia il salmerino artico appena pescato. Nel frattempo il vento sembra essersi calmato, anche se la temperatura è diventata bella freschina.

26 luglio 2023:

iniziazione alla pesca a mosca per patty

L’obiettivo di oggi è insegnarmi i rudimenti della pesca a mosca. Andy, dopo la colazione, parte per la pesca lungo il fiume, mentre io attendo Omar per la mia lezione di pesca.

Prima della lezione di lancio a mosca scrivo due righe del blog, mentre Omar inizia a preparare il ragù di caribù per la cena. Oggi sembra una giornata senza vento e il sole risplende anche sul Camp. Verso le 10.30 scendiamo lungo il fiume e Omar mi spiega le basi del lancio a mosca…che non è per niente scontato, ma in ogni caso fattibile. Con noi c’è anche Sandro, che definisce un po’ il suo lancio. Dopo mezz’oretta di allenamento a secco iniziamo i primi lanci nel fiume con la mosca…e tutto diventa improvvisamente più complicato. Dopo un po’ risaliamo lungo il fiume fino alla cascata, dove l’obiettivo dichiarato è farmi prendere un pesce. Inizia anche ad alzarsi un po’ il vento, che complica lievemente le cose…così è arrivato il momento di spiegarmi come pescare a ninfa (decisamente più semplice che il vero lancio della mosca) e così finalmente prendo il mio primo pesce! Mi lasciano pescare un po’ da sola…e così prendo anche il mio secondo salmerino! Attorno alle 16.00 ritorno al Camp, sistemo due cose e attendiamo che rientrino tutti per la cena.

Dopo la cena (fusilli al ragù) scendo ancora un attimo al fiume con Andy per fare due lanci e prendere gli ultimi salmerini di questa avventura. Nel frattempo siamo ancora in attesa di sapere il programma di domani (il tutto dipende da come Boo organizza la barca per portare il prossimo gruppo al camp e di conseguenza portare noi a Sissimiut). A fine serata finalmente la telefonata satellitare funziona e ci viene comunicato che domani la barca arriverà alla 18.00…quindi abbiamo ancora una giornata intera al Camp, con tutto il tempo per sistemare le tende, i bagagli e pescare ancora.

27 luglio 2023:

lento ritorno alla civiltà

Stamattina ce la prendiamo con calma, tanto abbiamo ancora tutta la giornata al Camp. Dopo colazione sistemiamo i bagagli e le tende e poi Andy decide di andare a pescare fino alla cascata con Damien. Io finisco di pulire il pavimento delle tende, sistemo i letti e i tappetini che abbiamo fatto asciugare al sole e poi la giornata scorre lenta e tranquilla. Qualcuno si prepara qualcosa per pranzo, mentre altri riposano.

Attorno alle 15.00 iniziamo a portare parte dei bagagli e le casse vuote alla spiaggia, e tra un viaggio e l’altro notiamo che sta già arrivando una barca che si attracca alla barchetta per arrivare a riva. Avvisiamo Omar, che senza grande meraviglia ci dice che questa è la Groenlandia e che è possibile che siano arrivati in anticipo e senza preavviso. Mentre Omar e Sandro, in tempo record, finiscono di pulire la cucina e la tenda comune noi proseguiamo con il trasferimento dei bagagli, dei sacchi della spazzatura e del materiale da ritornate. Nel frattempo attendiamo che i due pescatori incalliti rientrino, ma ancora nulla…Alle 16.00, dopo che il nuovo gruppo ha scaricato tutto e sta raggiungendo il Camp e che la maggior parte dei nostri bagagli è già stata caricata sulla barca Andy arriva…ma Damien è ancora a pescare…quindi con pazienza attendiamo il rientro di Damien così da poter partire e rientrare a Sissimiut…

Alle 16.30 siamo tutti sulla barca e in un’ora e mezza siamo al porto di Sissimiut, dove scarichiamo tutto e in due tappe veniamo traferisti all’hotel Sissimiut. Lì tutti non vediamo l’ora di farci una bella doccia…forse anche due! Alle 20.00 siamo tutti allegramente al ristorante a gustarci una bella birra, scambiarci due riflessioni sulla bella avventura e alle 20.30 siamo a cena. io e Andy optiamo ancora per il piatto della casa, che ci gustiamo. Alle 23.15 veniamo praticamente buttati fuori dal ristorante (per essere giovedì sera ci hanno permesso di restare ancora molta…parte del personale di sala ha già la giacca pronto per scappare a casa…). Ci fermiamo ancora un attimo nella hall della reception a fare due chiacchiere e poi ci tiriamo a letto, stanchi dalla lunga giornata. Ci facciamo una bella dormita, in un letto che ci sembra enorme dopo aver passato una settimana in tenda nel sacco a pelo!

28 luglio 2023:

giornata di trasferta

Dopo la bella dormita ci alziamo con calma e alle 8.00 siamo a fare colazione. Siamo ancora incerti sugli orari del volo di rientro, ma sembrerebbe che il volo da Kangerlussuaq sia stato ritardato di diverse ore (dopo le 23.00 invece delle 15.15)…ci continuano a dire che questa è la Groenlandia e che è normale che i programmi di viaggio cambino in questo modo. Inoltre è alta stagione è c’è un solo aereo che fa la tratta da Copenhagen…sembrerebbe che sia cambiato qualcosa nei programmi e quindi ci tocca il volo serale delle 23.25

Dopo colazione sistemiamo i bagagli distribuendo le cose alla meglio per il volo e lentamente torniamo anche alla vita reale fatta di mail, messaggi e telefonate di lavoro…la vacanza è quasi giunta al termine. Alle 10.00 lasciamo la camera d’hotel e attendiamo le 11.00 per poter essere trasferiti all’aeroporto di Sissimiut. Peccato che non siamo riusciti a spostare anche il breve volo che va da Sissimiut a Kangerlussuaq…così da non dover passare tutta la giornata nel minuscolo aeroporto di Kangerlussuaq.

Facciamo il Check-in e riusciamo a spedire i bagagli direttamente a Zurigo, mentre non ci è stato fattibile fare il biglietto che va da Copenhagen a Zurigo. Proviamo a fare la carta d’imbarco online ma ci viene negata, scettica del fatto che con Swiss non riesco mai ad avere i biglietti prima, chiamo l’hotline di Swiss che candidamente mi dice che non possiamo fare il check-in online perchè i nostri biglietti sono in fermo aeroportuale. Dovremmo farli direttamente in aeroporto a Copenaghen, anche se ci resta poco tempo tra un volo e l’altro.

Durante il breve volo che ci porta a Kangerlussuaq ci godiamo ancora la bella vista sulla Groenlandia, poi mettiamo in atto strategie per portar pazienza e occupare il tempo…abbiamo 10 ore abbondanti da occupare in aeroporto. Come prima cosa usciamo a prendere una boccata d’aria, poi pranziamo con hamburger e panini aperti (quelli che Andy adora tanto) e infine troviamo un angolo con la corrente elettrica per attaccarci con telefoni e pc e iniziare a lavorare (Andy lavora sul serio, mentre io aggiorno il blog con le fotografie e gli ultimi dettagli)

Dopo qualche birra e un paio di hamburger alle 21.30 ci chiamano per fare i controlli di sicurezza, e in un attimo siamo tutti nella piccola sala d’attesa aspettando le 22.50 per l’imbarco. Vediamo atterrare l’aereo in arrivo da Copenaghen, aspettiamo che sia vuoto e con calma ci fanno salire. Alle 23.25 il volo parte e alle 7.35 siamo a Copenaghen.

Scendiamo velocemente dall’aereo per poter capire come fare le carte d’imbarco e con grande piacere scopriamo che il volo per Zurigo ha un lieve ritardi di 20 minuti (un po’ di margine per noi!)…infine, dopo aver vagato da un centro informazioni all’altro capiamo che possiamo fare le carte d’imbarco direttamente prima di salire sul volo, senza dover uscire/rientrare e fare i controlli di sicurezza, quindi possiamo rilassarci e berci un caffè prima di prendere l’ultimo volo verso casa. Alle 9.50 il volo per Zurigo parte e alle 11.40 siamo già atterrati. Recuperiamo senza inghippi i bagagli e alle 15.00 siamo già in stazione a Lugano, il viaggio in treno (malgrado il grande afflusso di turisti verso sud) è stato veloce e tranquillo.